martedì 26 agosto 2008

Recensione su Ecoradio


Un libro di denuncia che racconta la protesta del popolo di Scanzano Jonico che nel 2003, quando l'Italia piangeva i morti di Nassirya, scese in piazza per dire no ai siti per lo smaltimento delle scorie nucleari individuati nella splendida regione lucana dall'allora Governo, e che si intitola “Fragole e Uranio”. Ma che cosa c'entrano le fragole con l'uranio? Ci svela il mistero Paola Venanzi che ha intervistato uno degli autori, Pasquale Stigliani.

lunedì 18 agosto 2008

Recensione su Equologia


Sono passati molti anni dal referendum, la ricerca di fonti energetiche rinnovabili e rispettose dell'ambiente ha compiuto enormi progressi, ma l'attuale governo torna a parlare di nucleare e di riapertura di centrali, non avendo ancora risolto il problema delle scorie nucleari delle vecchie centrali dismesse.
È ancora caldo il ricordo della protesta contro il decreto 314/03 che ha visto protagonista una popolazione umile e pacifica; la protesta del popolo lucano, che non accetta che la sua terra, conquistata con sacrificio e curata con dedizione, diventi deserto militarizzato e pattumiera nucleare.
Proprio in questo momento storico delicato e decisivo, esce il libro "Fragole e uranio" di Pasquale Stigliani e Francesco Buccolo, con la prefazione di Beppe Grillo; un racconto sentito, frutto del lavoro di ricostruzione dei fatti di due dei protagonisti della protesta.

sabato 16 agosto 2008

Presentazione di FRAGOLE E URANIO a Policoro

Il 30 agosto alle ore 20:30 a Piazza Heraclea a Policoro,

in occasione della festa del Partito Democratico all'interno della serata dedicata ai giovani, presentazione di "FRAGOLE E URANIO"
Interverranno:
gli Autori Francesco Buccolo e Pasquale Stigliani
e Francesco Lattarulo (Partito Democratico di Policoro)

Presentazione del Libro a Policoro

Martedi 19 agosto ore 21:30, Giardini Murati a Policoro
presentazione di "FRAGOLE E URANIO"
Programma:
Saluti
Dott. Rocco Leone Vice Sindaco di Policoro
Angela D’Elia Presidio del Libro Policoro
Interverranno:
gli Autori
Cosma Gianfranco Editore Palomar
Don Filippo Lombardi
Modera:
Gianni Molinari Giornalista

lunedì 11 agosto 2008

Presentazione "FRAGOLE E URANIO" a Avigliano



Presentazione del libro di:Pasquale Stigliani Francesco Buccolo
FRAGOLE E URANIO Scanzano Jonico: storia di una rivolta
prefazione di Beppe Grillo
Lunedì 25 Agosto 2008- ore 18,00 Sala Consiliare Avigliano
Saluti:
Francesco Coviello
Presidente Associazione “E.LI.DE.” - Consigliere Comune Avigliano
Donato L. Marino
Vice Sindaco - Assessore alla Cultura Comune Avigliano
Interverranno:
gli Autori
Giovanni Casaletto Consigliere CDA ARDSU
Palmiro Sacco Architetto - Segretario Provinciale UDC Potenza
Agatino L. Mancusi Segretario Consigliere Regione Basilicata
Modera:
Lello Colangelo Giornalista

Grande partecipazione alla prima di "FRAGOLE E URANIO"

Oltre 400 persone per la prima presentazione del libro “FRAGOLE E URANIO” del 9 agosto a Scanzano.
L'enorme partecipazione dei cittadini di Scanzano J.co, mostra come è ancora viva è diffusa la sensibilità e il ricordo di quelle giornate con una particolare attenzione rivolta alla nuova discussione in questi giorni sulla riapertura della generazione di energia elettrica da nucleare.
Eravamo convinti che il seme di quelle giornate fosse ancora presenta. La vostra presenza ci da ragione e speranza.
GRAZIE
Pasquale Stigliani
Francesco Buccolo
Scanzano J.co, 10 agosto 2008

Recensione sulla Repubblica



Quei briganti dello Ionio diventati simbolo di libertà
La guerra di Scanzano: dalla mobilitazione nell´estate 2003 iniziò il declino del governo Berlusconi. La rivolta contro le scorie raccontata in un libro da due giovani che vi parteciparono
di Davide Carlucci

La guerra per la liberazione della Basilicata scoppiò in Puglia, l´estate di cinque anni fa, più o meno in questi giorni. Tra le stradine del centro storico di Laterza invase dai profumi dei fornelli che arrostivano la carne, tra i bagnanti di ritorno dal mare a Castellaneta marina, si snodava la «carovana antinucleare» organizzata da un gruppo di cittadini messi in allerta dalle voci sempre più insistenti sull´ipotesi di localizzazione del deposito nazionale delle scorie radioattive delle centrali dismesse tra le colline della murgia tarantina, barese o materana.La previsione fu quasi azzeccata: i rifiuti, fu annunciato il 13 novembre del 2003, sarebbero stati ospitati a Terzo Cavone, un´area nelle campagne di Scanzano Ionico nel cui sottosuolo giace una miniera di salgemma, ottima, secondo gli esperti governativi, per ospitare la pericolosa immondizia nucleare. Ne seguì una delle più infuocate rivolte popolari che si ricordino negli ultimi decenni nel Sud: migliaia di persone di ogni estrazione sociale - dai contadini agli industriali - e di ogni estrazione politica scese in piazza per dire no al progetto voluto dal premier Silvio Berlusconi, la cui popolarità cominciò, proprio allora, a declinare costantemente.La rivolta di Scanzano, vista con guardo distaccato, storicizzata, è raccontata a cinque anni di distanza da un libro, edito da Palomar, «Fragole e uranio», di Pasquale Stigliani e Francesco Buccolo. I due autori sono stati i protagonisti - il primo dal «campo base di Terzo Cavone», dove aveva base il quartier generale del comitato «Scanziamo le scorie», il secondo da Roma, dove la protesta aveva il suo raccordo nazionale - di un momento che molti lucani continuano a vivere come un momento magico della loro comunità.Ci sono passaggi storici in cui un territorio ritrova la propria identità, riconosce se stesso, nella lotta corale contro un nemico, che si tratti dell´occupante nazifascista - come per esempio nel Verbano, in Piemonte - o del padrone feudale - come è successo per le tante battaglie per la terra che da Avola a Torremaggiore hanno percorso il Mezzogiorno.

Al progetto governativo di imporre in Basilicata il sito radioattivo, i lucani - e in particolare quelli che popolano la piana metapontina - hanno contrapposto tutta la ricchezza e la varietà di un modello di sviluppo finalmente conquistato dopo anni di povertà.Una civiltà che ha saputo esprimere un´agricoltura di qualità, generosa di fragole biologiche - ecco spiegato il titolo del libro, che richiama anche un noto film sul Sessantotto, «fragole e sangue» - e che ha saputo valorizzare siti millenari come le Tavole Palatine di Metaponto frequentate da Pitagora. Una terra dalla quale non si deve più soltanto fuggire, emigrando altrove. E che ai soprusi reagisce mostrando tutta la sua dignità. Fino a quando, il 27 novembre, arriva la vittoria. «Verso le 14 - scrive Stigliani - ci giunse la notizia: «Scanzano è stata cancellato dal decreto. Urla, grida, abbracci, pianti di gioia e forti emozioni. Tutto il Sud era in festa. La lunga e civile protesta di un popolo unito aveva ripristinato la democrazia e imposto, per la prima volta, il dietrofront al governo Berlusconi».Cinque anni dopo quel mal riuscito tentativo, il ritorno al nucleare è una realtà in Italia. Nel frattempo, i «briganti dello Ionio», come si definivano i ribelli di Scanzano, sono riusciti a far dialogare la loro mobilitazione con quella di altri popoli così distanti da loro. Come gli argentini Mapuche. «Incantevoli narratori. L´anno successivo, in occasione del primo anniversario della lotta, una delegazione del popolo nativo della Patagonia, accompagnata da Antonello Badessi e Andrea dell´Intifada, venne farci visita al Campo base». Scanzano, ormai, era diventato un simbolo.
(09 agosto 2008)

Recensione su Lucaniart Magazine


E’ un libro che fa rabbia, ma dona piacere! Fragole e uranio, di Pasquale Stigliani e Francesco Buccolo, racconta la protesta dei cittadini di Scanzano Jonico contro il progetto del governo di creare il sito nazionale delle scorie nucleari in paese. E’ la testimonianza della rivolta popolare lucana contro il tentativo di abusare della terra metapontina da parte di Berlusconi. E’ un memoriale appassionato, scritto da due protagonisti di quei giorni di protesta che, nel novembre del 2003, si allargò a tutta la Basilicata e trovò il sostegno in tutta Italia. La decisione governativa fu un’operazione subdola, emanata nel giorno del lutto per le morti di Nassirya. Si tentò di approfittare del dolore nazionale, per far passare “sotto silenzio” un provvedimento odioso. E tale “coincidenza” è ben raccontata dagli autori. Proprio per questo è un libro che fa rabbia: per le scelte sballatissime del gruppo massone lobbistico, che spadroneggiava nel governo Berlusconi, per il tentativo di irridere leggi e logica, per la sottovalutazione della consapevolezza civica degli abitanti della Basilicata. “Chi aveva scelto la Basilicata per i propri affari non aveva una grande considerazione dei talenti lucani” scrive Stigliani. Ma “Fragole e uranio” è anche una pubblicazione che dona un piacere immenso almeno per due motivi. Primo: le lobbies anche le più sfrontate si possono sconfiggere; secondo: le masse meridionali -e in particolare quella lucana- hanno dimostrato una civiltà che inorgoglisce il Sud. La vittoria della gente di Scanzano è la consacrazione della sacralità del territorio, contro ogni mercimonio economico. La contestazione ad una scelta sbagliata è presente sin dal titolo: fragole contrapposte all’uranio.E’ l’orgoglio per l’alta qualità dell’agricoltura locale. E’ il riconoscimento a contadini tenaci, che contrastano le speculazioni a tavolino di tecnocrati e affaristi. Sono uomini che passano dalle lotte agrarie alla protesta antinucleare, per rivendicare il proprio diritto ad esistere. Senza tentennamenti. Letti in questo modo, i fatti di Scanzano diventano epopea entusiasmante, che assurgono al valore delle saghe antiche, traboccanti di gesta contro la tirannia.La doppia testimonianza di Stigliani e Buccolo rievoca quei difficili e trascinanti quindici giorni di lotta. Loro malgrado, i due autori nel novembre del 2003 diventano artefici di una ribellione straordinaria, civile, pacifica. Con intensi flashback, viene descritto il modo spontaneo e non cruento, con cui si è vinto contro i poteri forti. Per raccontare gli eventi della rivolta, hanno due osservatori privilegiati: il Campo Base di Terzo Cavone, dove opera Stigliani, l’avamposto nella capitale, dove agisce Buccolo. E la lotta contro l’arrivo delle scorie nucleari si sviluppa nei ricordi e nelle emozioni forti, di chi non vuol patire un madornale arbitrio ambientale, sociale, storico. Le pagine di “Fragole e uranio”, con prefazione di Beppe Grillo, descrivono molti protagonisti della lotta, per lo più anonimi cittadini, che mai avrebbero pensato di divenire tasselli di un evento divenuto un emblema internazionale di ribellione pacifica. C’è il rigoroso professore di liceo, che urla la sua protesta ai celerini, il barista, che ogni mattina distribuisce caffè e cornetti agli occupanti di Terzo Cavone, la Mamma Ribelle, che per prima occupa i pozzi dove si vorrebbe creare la discarica nucleare, i bambini delle elementari che giocano al Campo Base, il clero che si adopera attivamente nella protesta, i lucani all’estero che manifestano sotto le ambasciate, i giovani universitari che inventano slogan, gli artisti, come Ulderigo Pesce e Sabina Guzzanti, che danno una mano concreta, per non far sentire soli i manifestanti di “Scanziamo le scorie”. Ovviamente, ci sono anche i politici, che fanno più o meno bella figura, muovendosi come comparse –però- sui luoghi della protesta. E c’è il pathos della grande manifestazione del 23 novembre, che mobilita oltre 100.000 persone. “Fragole e uranio” spiega come un popolo mite si trasformi in novello “brigante”, per difendere la propria terra. “Si è lottato per sopravvivere alla minaccia dell’avvelenamento perpetuo, che la stessa terra, costata sudori e fatiche, rischiava di subire” precisa Buccolo. La resistenza di questo popolo si è concretizzata con 10 blocchi stradali permanenti su tutti gli accessi della regione: sull’A3 a Lagonegro, sulla Statale 106, a Matera, a Metaponto a Grassano… ovunque. Come riferisce sempre Buccolo “…una Regione immobilizzata, che chiudeva le porte al mondo esterno, disposta privarsi delle stesse fonti di approviggionamento primario e decisa a resistere ad oltranza. Tutti insieme con un unico obiettivo: scanzare le scorie.”E questa volta la storia cambia: i “Briganti” vincono! La mobilitazione popolare dei Lucani sconfigge il governo Berlusconi, che è costretto a fare retromarcia e a ritirare il decreto della creazione del sito nazionale delle scorie nucleari a Scanzano. La lotta diviene esempio: a Bombay c’è una vera e propria consacrazione: Scanzano -nel documento costitutivo della Rete Mondiale Antinucleare- viene eletto a modello di “conflitto non violento”. Cosa resta di quei giorni? “Ogni Lucano, in cuor suo, sa di aver compiuto una grandissima impresa. Ogni Lucano ha ora il dovere di farne tesoro. Girovagando, e non solo in Basilicata, si percepisce ancora l’eco di quei giorni, il senso di civiltà derivante da una protesta giusta, oggi convertita in proposta. Si sente nei cuori di chi ha partecipato, tra le persone che si sono unite, nell’intimo sentire delle nostre terre silenziose.”Così si conclude il libro, con il profumo di una vittoria stupenda.
Raffaele Grimaldi

Recensione su Quotidiano Energia


Scanzano Jonico e i giorni della protesta.

E' in libreria “Fragole e Uranio” la storia di una rivolta
Roma, 4 agosto - Non è facile raccontare la storia di una protesta durata 15 giorni in un paese di poco più di 7.000 abitanti nel Sud dell’Italia. Non è facile soprattutto se la protesta riguarda l’opposizione a un deposito di scorie nucleari, in un momento in cui si parla di riportare l’atomo in Italia, in un futuro non troppo lontano.
“Fragole e Uranio” racconta la storia di quelle due settimane, i “giorni di Scanzano” e di come i cittadini lucani si siano uniti nella protesta contro il progetto, nato nel 2003 per volere del Consiglio dei Ministri (d.l. 314/2003), che voleva realizzare posto unico nazionale per la raccolta di scorie nucleari di “alta e media durata” (seconda e terza categoria), complessivamente circa 60.000 metri cubi, nella frazione costiera di Terzo Cavone.
Il libro è stato scritto da Pasquale Stigliani e Francesco Buccolo, protagonisti della lotta, che hanno dato voce alla rabbia e alla paura di un intero popolo verso scelte considerate “troppo spesso azzardate nei metodi e nei tempi”.
“La gente scesa nelle strade ha spinto i propri rappresentanti a non disattendere il loro mandato, a non agire per l’interesse personale, di partito o di una parte, ricordandogli che il loro unico obiettivo è quello di agire nell’interesse di tutti. Nell’interesse generale”, con queste parole Beppe Grillo, autore della prefazione al libro, riassume il cuore della protesta di Scanzano.
In un viaggio che va da Terzo Cavone, campo base della rivolta, giunge sino a Roma, gli autori riscoprono solidarietà e comunanza di interessi, quegli stessi valori che hanno caratterizzato le lotte contadine del passato. Pagine di denuncia, dunque, proprio quando il tema della questione nucleare torna prepotentemente d’attualità e rivela il paradosso tra chi ritiene l’energia nucleare fonte di guadagno e chi guarda all’energia alternativa quale unica via possibile per la salvaguardia dell’ambiente.

lunedì 4 agosto 2008

FRAGOLE E URANIO: 9 agosto la prima a SCANZANO




Gentili Signori,
sono passati molti anni dal referendum, la ricerca di fonti energetiche rinnovabili e rispettose dell’ambiente ha compiuto enormi progressi, ma l’attuale governo torna a parlare di nucleare e di riapertura di centrali, non avendo ancora risolto il problema delle scorie nucleari delle vecchie centrali dismesse.
È ancora caldo il ricordo della protesta contro il decreto 314/03 che ha visto protagonista una popolazione umile e pacifica; la protesta del popolo lucano, che non accetta che la sua terra, conquistata con sacrificio e curata con dedizione, diventi deserto militarizzato e pattumiera nucleare.
Proprio in questo momento storico delicato e decisivo, esce il libro “Fragole e uranio” di Pasquale Stigliani e Francesco Buccolo, con la prefazione di Beppe Grillo; un racconto sentito, frutto del lavoro di ricostruzione dei fatti di due dei protagonisti della protesta.
La presentazione di “FRAGOLE E URANIO. Scanzano Jonico: storia di una rivolta” avverrà il giorno 9 agosto alle ore 21.30 presso la corte del palazzo Baronale di Scanzano Jonico, un occasione per incontrarsi e non dimenticare.
Scanzano J.co, 4 agosto 2008